Chi è consumato dal consumatore?
In occasione della giornata delle “porte aperte” sarà inaugurata presso il Centro di Ricerca e Tutela dei Consumatori e degli Utenti laMostra fotografica Managua-San Marcos sui bambini di strada in Nicaragua
Venerdì 17 Dicembre 2010 dalle ore 8:00 alle ore 17:00
La mostra rimarrà aperta fino al 15 gennaio 2011
In occasione della giornata delle porte aperte presso il Centro di Ricerca e Tutela dei Consumatori e degli Utenti di Trento, sarà inaugurata la mostra “Managua-San Marcos” un racconto in immagini di grande formato, sui bambini di strada “huele pega”, sniffatori di colla, che vivono per le strade di Managua, in Nicaragua. In questa occasione il CRTCU rimarrà aperto continuativamente dalle ore 8 alle ore 17 e i cittadini potranno visitarlo, reperire materiale, leggere le riviste, porre quesiti ai consulenti e perché no, gustare un thè caldo, o mangiare un pasticcino del commercio equo&solidale.
Ma che c’entra una mostra che affronta questo tema con il CRTCU? C’entra. Eccome.
Senza voler demonizzare il consumo, ovviamente, ma il “consumismo”, ovvero “l’eccesso di quel consumo che descrive gli effetti dell'identificazione della felicità personale con l'acquisto, il possesso e il consumo continuo di beni materiali”.
Ma esistono diverse opportunità di consumo ed è proprio nei “santuari” della tutela del consumatore ovvero le associazioni, che devono essere insegnate le “buone pratiche” di risparmio, consumo critico e consapevole ovvero informato, perché l’eccessivo consumo e un consumo poco cosciente della storia dei beni acquistati, porta inevitabilmente a consumare qualcosa (il pianeta) e qualcuno (gli abitanti degli “altri mondi”, lontano dal nostro).
In questo contesto dunque una mostra che racconta una delle tantissime realtà scomode e difficili nel mondo: ancora più dura, se i “consumati” sono i bambini in tenerissima età. E una società che non sa curare i propri bambini è una società incancrenita e morente.
Bambini di strada, in Nicaragua, ma non solo. Questa è una piaga che si ripete in tanti angoli di mondo in forme e modalità diverse ma con un unico denominatore comune: la miseria e la fame che spinge i bambini ad allontanarsi dalle abitazioni fatiscenti che formano immensi quartieri in una Managua non o poco, ricostruita dal terremoto del '72.
In strada si arrangiano come possono per trovare del cibo. Si confrontano con tutte le esperienze della strada, furti, droga, violenza e prostituzione, e sono sottoposti a violenze e spesso a torture, i bambini e ragazzi/e si riuniscono in bande aggressive e contrapposte. Trascorrono la notte per terra, inalano vapori di colla e altre micidiali droghe. La droga più diffusa è la colla da calzolai, la "pega", reperibile con facilità nei mercati, inalata in continuazione da barattolini di vetro o buste di plastica, che dà l'illusione di vincere i morsi della fame, la paura e la solitudine. Ma negli ultimi anni si sta diffondendo tra i bambini anche il crack ("piedra"), una miscela micidiale di cocaina e bicarbonato di sodio. Quindi all'abbandono, alla denutrizione, alla mancanza di istruzione, alle violenze, si aggiungono gli effetti sull'organismo di droghe sempre più devastanti. Non esistono dati aggiornati sui "figli del malessere" in Nicaragua. L'UNICEF parla di 350.000 bambini di strada in Nicaragua, ma questi dati sono sicuramente inferiori a quelli attuali.
La mostra allestita presso il CRTCU, però cerca di raccontarli, restituendo loro dignità: non visibile ma presente, senza l’effetto esclamativo di “poverini!” che di solito ci accompagna e chiude la questione…
Gli scatti raccontano il progetto dell’associazione “Quincho Barrilete”che si occupa appunto di questi bambini di strada ed è attiva in Nicaragua da ca. un ventennio. Info su www.losquinchosbz.org. La mostra è stata possibile grazie al contributo del Circolo Fotografico “Tina Modotti”.
Comunicato stampa, 15.12.2010