Problemi con Poste Italiane? C’è la conciliazione che vi aspetta!

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Problemi con Poste Italiane? C’è la conciliazione che vi aspetta!
 
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Problemi con Poste Italiane?
C’è la conciliazione che vi aspetta!

A causa del Covid-19, le vendite online sono aumentante vertiginosamente. Secondo una ricerca dell’Istituto Nielsen, infatti, a partire dalla scorsa primavera con i negozi chiusi e l'impossibilità di uscire di casa, molti italiani si sono affidati allo shopping-online: l '85% di quelli che hanno fatto acquisti erano consumatori che non avevano mai fatto acquisti online in vita loro e ancor oggi, questa tipologia di acquisti continua a crescere. Contestualmente sono aumentate anche le spedizioni di beni tra privati. Purtroppo, come spesso accade, con agli acquisiti sono cresciuti anche i reclami legati alla perdita o al ritardo nella consegna dei pacchi. Cosa fare in questo caso? E come difendersi?
Nell’ultimo caso affrontato dal CRTCU un consumatore aveva acquistato da un privato uno smartphone usato per un importo di 430 Euro. Il venditore aveva spedito il pacco senza assicurarlo e il cliente in attesa di riceverlo, dopo aver consultato il servizio di tracciabilità sul sito di Poste Italiane, accorgendosi immediatamente che lo stesso, fermo da qualche giorno in un centro di smistamento, risultava “perso”.
Senza perdersi d’animo, il nostro, dopo essersi fatto fare delega dal venditore, ha inoltrato il reclamo e ha atteso la risposta - che purtroppo è risultata negativa. A quel punto ha compilato la domanda di conciliazione tramite il nostro Centro: avendo copia dello scambio di e-mail con il venditore e potendo provare l’importo pagato, in fase conciliativa ha recuperato ben 300 Euro, nonostante il pacco non fosse assicurato.

Ricordiamo dunque che, nel caso di spedizione di pacchi con Poste Italiane, abbiamo uno strumento molto efficace, ovvero la Conciliazione per risolvere bonariamente le controversie. Prima di tutto il mittente - che ricordiamo è l’unico ad avere un rapporto contrattuale con lo spedizioniere - deve fare un reclamo, tramite il sito di Poste italiane, https://www.poste.it/reclami.html oppure recandosi presso un Ufficio postale per richiedere il modulo da compilare. In genere il reclamo può essere inoltrato entro tre mesi dalla spedizione fatta eccezione per il pacco ordinario estero in cui si hanno sei mesi di tempo. Nel caso in cui sia il destinatario a voler inoltrare il reclamo, se ha acquistato presso un venditore (ma anche nel caso di spedizione tra privati), dovrà prima fare reclamo presso quest’ultimo, inviando eventualmente una diffida ad adempiere e, poi eventualmente, farsi fare una delega per poterlo inoltrare direttamente. Ogni volta che, presentato un reclamo, riceviamo da parte di Poste Italiane una risposta ritenuta insoddisfacente, ovvero non riceviamo alcuna risposta entro 45 giorni dalla presentazione del reclamo, il consumatore potrà avere accesso gratuitamente alla procedura di Conciliazione che è attiva anche presso lo sportello del CRTCU. In questo caso verrà esaminato il caso e qualora si riesca a provare il danno diretto legato al ritardo o alla perdita del pacco, si avrà diritto oltre a quanto già previsto dalla Carta dei Servizi per i singoli prodotti, anche ad ulteriori importi. Ovviamente la domanda deve avere ad oggetto la stessa questione esposta nel reclamo. Ma c’è di più: nel caso in cui il Consumatore non abbia accettato la proposta di Conciliazione formulata dalla Commissione ovvero a seguito della redazione di un verbale di mancato accordo, lo stesso avrà diritto di presentare ricorso all’Autorità di regolamentazione postale che in Italia è affidata all’Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni, entro 90 giorni dalla ricezione del verbale negativo.
Per qualsiasi altra informazioni ci si può rivolgere ai consulenti del CRTCU.

 
 

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