I RIMBORSI PER SPESE SANITARIE ALL'ESTERO
Mi trovo all’estero in vacanza e subisco un incidente che mi causa una frattura; vengo ricoverato in ospedale per le cure e poi dimesso: devo pagare il conto di tasca mia oppure la mia ASL mi dà una mano? Voglio curare il mio mal di schiena presso un medico di fama internazionale in Germania; le terapie sono però assai costose: quanto potrò farmi rimborsare dalla mia ASL di appartenenza? Queste ed altre sono le domande che spesso privati cittadini rivolgono alle strutture sanitarie locali.Vediamo quindi inseme quali sono i casi che più frequentemente si presentano nella pratica dei rimborsi di spese sanitarie sostenute all’estero.
A) Se ci si reca in uno dei Paesi dell’Unione Europea, dello Spazio Economico Europeo (Islanda, Liechtenstein e Norvegia) o in Svizzera per motivi di viaggio-vacanza, studio, o lavoro, è bene portare sempre con sé la tessera europea di assicurazione malattia (TEAM). Tale tessera consente di usufruire delle cure medicalmente necessarie coperte in precedenza dai modelli E 110, E 111, E 119 ed E 128. Ci si può recare direttamente presso un medico o una struttura sanitaria pubblica o convenzionata; presentando la TEAM si ha diritto a ricevere le cure alle stesse condizioni degli assistiti del Paese in cui ci si trova. Le prestazioni sono generalmente gratuite (ad eccezione che in Francia e Svizzera dove però è possibile chiedere il rimborso sul posto alle istituzioni competenti), salvo il pagamento dell'eventuale ticket che è a diretto carico dell'assistito. Qualora, tuttavia, la TEAM non fosse stata accettata o non fosse stata portata con sé, al rientro in Italia si potrà chiedere il rimborso alla propria ASL delle spese sanitarie pagate, presentando la documentazione sanitaria e le ricevute di pagamento.
Ricordate quindi di farvi rilasciare la fattura, la ricevuta o lo scontrino fiscale dall’ente che ha effettuato la prestazione (ambulatorio medico, ospedale, farmacia, presidio ...).
Se è previsto il pagamento di un ticket, questo rimane invece a carico dell’assistito e non si può chiedere il rimborso al proprio rientro.
Attenzione: il rimborso avviene secondo le tariffe del servizio del Paese visitato!
Discorso simile vale anche per quegli Stati non appartenenti all’UE con i quali l’Italia ha stipulato degli accordi bilaterali in campo di assistenza sanitaria (verificate quali sono presso l'ASL).
B) Se la meta delle vacanze è un Paese extracomunitario con il quale l’Italia non ha stipulato alcuna convenzione di assistenza sanitaria bilaterale, la TEAM non è valida e dovrete quindi pagare di tasca vostra e in genere per intero i conti di medici ed ospedali, senza possibilità di rimborso al vostro ritorno in Italia. Attenzione dunque: informatevi bene prima di partire e se del caso munitevi anche di una polizza assicurativa ad hoc!
I cittadini che si recano nei Paesi al di fuori dell'Unione Europea e in cui non vigono accordi bilaterali per motivi di lavoro o di studio possono invece usufruire dell'assistenza sanitaria in forma indiretta, anticipando cioè le spese e successivamente chiedendone il rimborso al Ministero della salute tramite la Rappresentanza diplomatica italiana all'estero. Per usufruire di tale assistenza è necessario però attivare una speciale procedura. Informatevi quindi presso l'ASL con ampio anticipo prima della partenza.
C) Ma cosa succede se volete recarvi all’estero per effettuare presso un locale ospedale o clinica un qualche intervento chirurgico specialistico, ma anche uno di normale routine (es. intervento al menisco o un’appendicite)? Fondamentale è sapere che il nostro sistema sanitario è strutturato secondo il criterio dell’assistenza cd. “diretta”, la quale prevede che le prestazioni sanitarie siano erogate direttamente dalle strutture dello stesso servizio o da altre strutture “accreditate” (convenzionate): il cittadino che usufruisce del servizio contribuisce al costo della prestazione in base ai cd. ticket, che coprono comunque una parte soltanto del costo complessivo (NB: solo alcuni cittadini sono esentati completamente dalla spesa sanitaria!).
Al di fuori di tale sistema e quindi anche quando il cittadino si reca all’estero, questi dovrà sostenere per intero la spesa sanitaria che lo riguarda, potendo ricevere solo in determinati casi un minimo e parziale rimborso dei costi sostenuti.
Vediamo più in dettaglio alcune ipotesi.
1) Per le cure di altissima specializzazione se il cittadino non può ottenere tempestivamente adeguate prestazioni sanitarie nelle strutture nazionali, può presentare domanda di autorizzazione all'ASL per effettuare l’intervento all’estero (allegando la relazione di un medico specialista, il quale dichiari che l’assistito non può essere curato in Italia e che indichi presso quale centro estero si effettueranno le cure). In caso di accoglimento della domanda, se la struttura estera è privata, l'ASL rilascia autorizzazione scritta all'interessato che dovrà anticipare le spese autorizzare, per le quali potrà chiedere il rimborso alla propria ASL al rientro in Italia (su presentazione della documentazione necessaria); se la struttura è pubblica o privata convenzionata, l'ASL provvede a rilasciare un formulario E 112 (se per uno Stato comunitario) o un formulario analogo (se si tratta di uno Stato convenzionato) e l'assistenza viene erogata in forma gratuita.
2) Nel caso in cui il cittadino voglia usufruire di una prestazione sanitaria diretta all’estero senza preventiva autorizzazione, allo stesso potrà essere rimborsata solo una somma forfettaria minima e solo nel caso in cui si sia trattato di un ricovero vero e proprio e non quindi di una prestazione ambulatoriale (es. cura dentistica o day-hospital).
Il nostro consiglio:
prima di procedere ad effettuare qualsiasi visita, intervento, o ricovero presso strutture sanitarie all’estero è sempre bene informarsi presso la propria ASL di appartenenza circa le eventuali concrete possibilità di rimborso offerte dal Servizio Sanitario Nazionale!
Attenzione:
le informazioni contenute nel presente foglio sono meramente indicative e comunque parziali; per maggiori informazioni potete consultare il sito del Ministero della salute www.salute.gov.it .
I necessari approfondimenti andranno in ogni caso fatti dall'utente direttamente presso L'Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari www.apss.tn.it .
Ricordate inoltre che in tutti i Paesi dell’Unione Europea è attivo il numero unico europeo per le emergenze: si tratta del numero 1-1-2. In caso di emergenza (pronto soccorso, vigili del fuoco, forze dell’ordine) componendo il numero 1-1-2 da telefono fisso o cellulare, ovunque in Europa, il cittadino viene messo in comunicazione con un operatore che può occuparsi direttamente della sua chiamata di emergenza oppure inoltrarla all’apposito servizio di emergenza. In un caso o nell’altro, gli sarà riservata la stessa assistenza che riceverebbe nel suo Paese.
Foglio info VT09
Situazione al 24.05.2017